Coro Polifonica Friulana Jacopo Tomadini
di Marco Rossi (1960-2018) e Massimo Gattullo
POLIFONICA FRIULANA JACOPO TOMADINI A. P. S. - c/o Studio Galante Via O. Manfrin 18/c - 33078 San Vito al Tagliamento (Pn) - Friuli Venezia Giulia - Italia
Codice Fiscale: 80011110931 - Partita I.V.A.: 01281790939
Il progetto è stato proposto per una serie di concerti nel 2013 in occasione del 45° anniversario di fondazione della Polifonica Friulana Jacopo Tomadini
vedi locandina
Johan Kaspar Aiblinger, compositore tedesco, si avvicinò alla musica attraverso il Maestro di Cappella della Chiesa di Sk. Jacob a Wasserburg am Inn, il suo paese natale. Studiò pianoforte e organo presso l’Abbazia Imperiale Benedettina di Tegernsee per poi proseguire gli studi al ginnasio gesuita di Monaco di Baviera. Dopo gli studi di filosofia si avvicinò con grande passione alla teologia, in un periodo in cui però la secolarizzazione di numerosi ordini religiosi in Baviera non gli permise di entrare ufficialmente in un monastero locale. A quel punto si dedicò interamente alla musica, con particolare attenzione alla musica per la chiesa, convinto che solamente con un viaggio in Italia avrebbe potuto completare la sua educazione in questo ambito culturale. Si trasferì così a Vicenza (dal 1803), ove studiò con il compositore Johann Simon Mayr (maestro di Gaetano Donizetti); poi a Venezia ove incontrò Giacomo Meyerbeer e tentò di entrare nel Conservatorio della città lagunare. Il fallimento di questo tentativo per proseguire la sua formazione scolastica lo portò infine a Milano (1811) dove assunse la direzione del balletto di corte.
Al suo rientro in Baviera fu invitato dal Re Massimiliano I quale direttore dell’opera italiana a Monaco. Ludwig I di Baviera nel 1826 lo nominò poi Kapellmeister di corte per la musica sacra. Nel 1833 Il Principe Maximilian II di Baviera lo rimandò in Italia per raccogliere i capolavori della musica da chiesa. Nasce così la «collezione Maximilianea» un ricchissimo fondo di antiche opere italiane comperate da Aiblinger per conto del principe e conservata presso la Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera.
Tornato in Germania divenne organista della Chiesa di Corte di Ognissanti per la quale scrisse numerose delle sue composizioni sacre. Successivamente si cimentò ancora con la composizione operistica ma senza ottenere successo.
Con Caspar Ett, organista di corte presso la Michaelskirche a Monaco, influenzò il recupero della musica sacra in Baviera. Particolarmente ricco il suo corpus compositivo, in piccola parte edito, ma nella maggior parte conservato in manoscritto presso archivi e biblioteche della Germania.
Tra le oltre 800 opere conservate, troviamo canti sacri, messe, litanie, salmi, graduali, mottetti, vespri, antifone, sequenze, alcune opere organistiche (fughe e versetti) e strumentali. Le sue opere sacre risentono dello stile operistico italiano, spesso le sezioni a cappella si alternano a quelle con accompagnamento di organo o di strumenti.
Il progetto musicale propone alcune composizioni, praticamente ineseuite, di J.K. Aiblinger ed esattamente:
- Pastorale (orchestra)
- Litanie Mariane (coro, soli, orchestra)
- Scapulis Suis (orchestra)
- Offertori Liturgici (coro, soli, orchestra)
. Miserere
. Factus est Dominus
. Facta cogitatum
. Ad Te levavi
. Venite adoremus
. Diligam te domine